Salve,
Non ci si fa mai l'abitudine a sentire storie tristi come questa, neanche per noi che lavoriamo da anni nel settore.
Di solito consigliamo di mettere sulla bilancia sia il lavoro che sti sta facendo, quanto l'esperienza che si sta portando a casa. Cioè è sempre bene considerare parte della propria retribuzione non solo lo stipendio ma anche quel valore in esperienza che farà di te una professionista.
Però 70€ la settimana sono una condizione inaccettabile!
Parliamo del periodo di prova, quello legale deve essere indicato nella lettera di assunzione quindi non esiste nessun periodo di prova se non sei stata regolarmente assunta.
Questo il più delle volte equivale ad avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato per legge, ovviamente sarà il giudice a decidere al riguardo.
Se vuoi far valere i tuoi diritti devi però sapere che non sarà un percorso semplice e privo di ostacoli e se non ti interessa lavorare lì con un regolare contratto in futuro, il consiglio è di lasciar perdere il tribunale se non altro per il piccolo periodo di lavoro prestato.
Vediamo come funzionano queste cose:
Per prima cosa, come hai già saggiamente deciso, contatterai un ufficio vertenze del sindacato che preferisci. Loro potranno farti il conteggio di quanto ti è realmente dovuto e tu potrai decidere se avviare una vertenza.
La vertenza prevede un'invito al datore di lavoro a presentarsi davanti al tuo sindacalista, insieme a te, per trovare un'accordo di transazione. O meglio, alla luce di quanto ti sarebbe dovuto, una somma che appiana tutte le vostre divergenze o magari l'assunzione regolare.
Con il verbale conciliatorio firmato dalle parti puoi andare all'INPS e richiedere che siano riscossi i tuoi contributi, il datore dovrà pagarli insieme ad una maxi sanzione di 3000 €.
Non sarà la somma piena di quanto ti hanno conteggiato perchè anche il datore di lavoro negozierà al tavolo. Ovviamente tu puoi accettare oppure portare il caso in tribunale (con l'assistenza legale del sindacato o di un tuo legale). Il problema è che in tribunale te la caveresti non prima di 4 anni di tribolazioni.
Avrai comunque bisogno di almeno due testimoni da portare in tribunale che potranno giurare il fatto che tu lavoravi in quegli orari e per quell'azienda.
Con la sentenza del tribunale che attesta il tuo periodo lavorativo nell'azienda il datore di lavoro dovrà per forza pagarti i contributi e pagare una maxi sanzione di 3000 euro all'erario. Ovviamente a te pagherà direttamente solo la retribuzione che ti spettava meno i 70 euro la settimana se ha la prova di averteli dati.
Con la sentenza del tribunale, inoltre, il giudice può chiedere che l'azienda ti riassuma a tempo indeterminato oppure ti conferisca un altro risarcimento monetario.
Le varie sfumature che può assumere una storia di questo tipo sono infinite e soltanto il sindacato o il tuo legale potranno, analizzando la tua situazione nel dettaglio, consigliarti in merito.
Dall'MP Project un gigantesco in bocca al lupo e speriamo che presto incontrerai uno dei tanti datori di lavoro che apprezzano e curano l'importanza del loro team!
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