Domanda:
Lavoro a nero.. cosa fare?
2013-08-22 03:54:38 UTC
Buongiorno.. un mesetto fa circa ho messo un annuncio di lavoro su un sito molto famoso. Mi ha contattata un ragazzo dicendo che voleva fare un colloquio perchè cercava una barista per una pasticceria molto grande. Io mi sono presentata e mi hanno dipinto un quadro perfetto, dopo aver visionato il mio curriculum : prova immediata con tanto di contratto di apprendistato per 3 anni, datori di lavoro c he trattano come membri della loro famiglia i dipendenti, riunioni settimanali per discutere di problemi che emergono per risolverli, collaborazione e una buona paga. Incuriosita da tutto ciò ho accettato di buon grado. A distanza di 3 settimane di lavoro mi ritrovo a farmi umiliare davanti ai clienti,a fare i lavori più brutti e come se non bastasse sono a nero,non ho visto nessun contratto, nè a progetto, nè determinato, nè a chiamata nè tanto meno di apprendistato. Prendo 70€ a settimana per fare orari impensabili. Inoltre non sono assicurata e se mi dovessi tagliare, se dovessi scivolare ecc nessuno mi paga. La malattia non è retribuita, i contributi non sono versati. A me questa cosa non va, e devo dire che spesso chiedo del mio contratto e la risposta è sempre la solita "siamo sicuri di prenderti,ma dobbiamo ancora vedere un attimo come lavori". Una mia collega mi ha detto di essere stata a nero 5 mesi prima di vedere un misero contratto da stagista. Io che cosa devo fare? non ho intenzione di stare a nero, mi servono i contributi versati, mi serve una busta paga perchè ho delle cose da comprare e voglio essere tutelata. Sicuramente la prossima settimana andrò a parlarne con i sindacati,ma intanto, quali sono tutte le strade possibili per essere in regola e anche per "fargliela pagare" di queste bugie che mi hanno raccontato? Se segnalassi la cosa alla guardia di finanza, beccherei anche io una multa per lavoro a nero? grazie
Cinque risposte:
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2013-08-22 04:13:50 UTC
Di certo......prima promettere certe cose...e poi dopo trovarne delle altre....mi fà capire che razza di M, di gente che prende in giro, le persone approfittando del fatto che non cè lavoro

Comunque....fossi in te....ci andrei davvero dalla guardia di finanza......però prima dovrai essere tu che metterai pressioni, a loro della pasticceria......Dovrai dire, o mi mettete in regola...oppure vi vado a denunciare alla finanza.....e poi vedi che succede,Ricordati che il coltello dalla parte del manico ce l' hai tu!
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2013-08-24 02:16:54 UTC
Salve,

Non ci si fa mai l'abitudine a sentire storie tristi come questa, neanche per noi che lavoriamo da anni nel settore.



Di solito consigliamo di mettere sulla bilancia sia il lavoro che sti sta facendo, quanto l'esperienza che si sta portando a casa. Cioè è sempre bene considerare parte della propria retribuzione non solo lo stipendio ma anche quel valore in esperienza che farà di te una professionista.



Però 70€ la settimana sono una condizione inaccettabile!



Parliamo del periodo di prova, quello legale deve essere indicato nella lettera di assunzione quindi non esiste nessun periodo di prova se non sei stata regolarmente assunta.



Questo il più delle volte equivale ad avere un contratto di lavoro a tempo indeterminato per legge, ovviamente sarà il giudice a decidere al riguardo.



Se vuoi far valere i tuoi diritti devi però sapere che non sarà un percorso semplice e privo di ostacoli e se non ti interessa lavorare lì con un regolare contratto in futuro, il consiglio è di lasciar perdere il tribunale se non altro per il piccolo periodo di lavoro prestato.



Vediamo come funzionano queste cose:



Per prima cosa, come hai già saggiamente deciso, contatterai un ufficio vertenze del sindacato che preferisci. Loro potranno farti il conteggio di quanto ti è realmente dovuto e tu potrai decidere se avviare una vertenza.



La vertenza prevede un'invito al datore di lavoro a presentarsi davanti al tuo sindacalista, insieme a te, per trovare un'accordo di transazione. O meglio, alla luce di quanto ti sarebbe dovuto, una somma che appiana tutte le vostre divergenze o magari l'assunzione regolare.



Con il verbale conciliatorio firmato dalle parti puoi andare all'INPS e richiedere che siano riscossi i tuoi contributi, il datore dovrà pagarli insieme ad una maxi sanzione di 3000 €.



Non sarà la somma piena di quanto ti hanno conteggiato perchè anche il datore di lavoro negozierà al tavolo. Ovviamente tu puoi accettare oppure portare il caso in tribunale (con l'assistenza legale del sindacato o di un tuo legale). Il problema è che in tribunale te la caveresti non prima di 4 anni di tribolazioni.



Avrai comunque bisogno di almeno due testimoni da portare in tribunale che potranno giurare il fatto che tu lavoravi in quegli orari e per quell'azienda.



Con la sentenza del tribunale che attesta il tuo periodo lavorativo nell'azienda il datore di lavoro dovrà per forza pagarti i contributi e pagare una maxi sanzione di 3000 euro all'erario. Ovviamente a te pagherà direttamente solo la retribuzione che ti spettava meno i 70 euro la settimana se ha la prova di averteli dati.



Con la sentenza del tribunale, inoltre, il giudice può chiedere che l'azienda ti riassuma a tempo indeterminato oppure ti conferisca un altro risarcimento monetario.



Le varie sfumature che può assumere una storia di questo tipo sono infinite e soltanto il sindacato o il tuo legale potranno, analizzando la tua situazione nel dettaglio, consigliarti in merito.



Dall'MP Project un gigantesco in bocca al lupo e speriamo che presto incontrerai uno dei tanti datori di lavoro che apprezzano e curano l'importanza del loro team!



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2013-08-22 04:27:52 UTC
Fagli qualche video con dichiarazioni compromettenti, gli fai causa ed è fatta ti becchi qualche mila euro. una mia amica lesbica, per puttanate discriminanti, con l aiuto del sindacato e dopo un lungo travaglìo sì è beccata 7mila euro Con questo sistema di foto, chiamate rec. ecc
2013-08-22 04:00:59 UTC
forse per adesso sei in prova





cmq in caso rivolgiti al sindacato ...ispettorato del lavoro o federconsumatori
salari
2013-08-22 05:21:39 UTC
Il lavoratore o la lavoratrice che lavorsa in nero non subisce NESSUNA conseguenza ne civile ne penale, in quanto vittima. Recati ai primi di settembre presso l' ufficio vertenze del sindacato.


Questo contenuto è stato originariamente pubblicato su Y! Answers, un sito di domande e risposte chiuso nel 2021.
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